Grazie alla vittoria ottenuta sabato nello scontro diretto contro l’Isola 5, lo Zevio conquista con una giornata di anticipo la qualificazione ai playoff per la promozione in serie C1. Un traguardo che per una squadra all’esordio nella categoria era difficilmente pronosticabile ad inizio stagione e che i ragazzi di Pipicello hanno, tuttavia, dimostrato di meritare appieno rimanendo nelle prime tre posizioni della classifica per tutta la durata del campionato.
La partita disputata contro l’Isola 5 era un autentico spareggio, dal momento che in caso di sconfitta Martinelli e compagni sarebbero stati scavalcati in classifica proprio dai vicentini ed avrebbero, così, visto svanire il sogno playoff proprio ad un passo dalla sua realizzazione; e l’andamento del match, quantomeno sotto il profilo agonistico –emotivo se non sotto quello più prettamente tecnico, si dimostra all’altezza della posta in palio e tiene il folto e rumoroso pubblico presente alla Piastra di Zevio con il fiato sospeso per tutti i sessanta minuti.
L’avvio di gara ricorda per gli uomini di Pipicello quello nefasto della sconfitta con l’Arso e vede gli ospiti andare rocambolescamente in vantaggio dopo un paio di minuti con un tiro deviato che sorprende Martinelli. Come era avvenuto anche nell’ultima trasferta di Chiampo, lo Zevio sembra essere sceso in campo senza la concentrazione, la compattezza e la voglia di soffrire che non possono mancare in una squadra che si pone importanti obiettivi da raggiungere, tanto che l’Isola rischia addirittura di raddoppiare prima che Doliman trovi la rete dell’1 a 1 con un sinistro dalla lunga distanza. I padroni di casa vanno anche in vantaggio prima della metà del tempo con un’elegante deviazione di tacco di Tebaldi Roberto, ma vengono immediatamente raggiunti dagli ospiti su un pallone vagante che la difesa dello Zevio non riesce efficacemente ad allontanare. La partita si mantiene equilibrata, con azioni da una parte dall’altra e con i ragazzi di Pipicello che trovano con una certa facilità la via del gol anche grazie alla scarsa resistenza che pare opporre il portiere avversario: dapprima va in rete Marinello Alberto con un destro sporco dal limite dell’area, mentre poco dopo Tebaldi Roberto sigla il gol del 4 a 2 finalizzando con precisione il solito schema su calcio di punizione. Nei minuti finali del tempo, però, lo Zevio va in affanno, si fa schiacciare troppo nella propria metà campo e sforna un altro paio di incertezze difensive che consentono all’Isola di riportare il risultato in parità, un risultato che, peraltro, non resiste fino all’intervallo perché i padroni di casa, mentre mister Pipicello invoca dalla panchina il duplice fischio dell’arbitro, segnano la rete del 5 a 4 con una bella azione in velocità finalizzata dall’assist di Frusciante e dal tocco sottomisura di Tebaldi Roberto.
Nella ripresa si rivede in campo uno Zevio finalmente più compatto e concentrato, che abbassa il proprio pressing sulla linea di metà campo, blocca sul nascere tutti i tentativi degli ospiti e diventa letale in contropiede: arrivano, così, in sequenza, la rete di Frusciante, abile ad anticipare il portiere avversario sull’assist dell’Uomo Partita Sky Tebaldi Roberto, e la doppietta di Marinello Alberto, che prima segna il classico gol della domenica con un destro in corsa all’incrocio dei pali e, poi, finalizza l’ennesima ripartenza con una “puntalada alla Sgreva”. In vantaggio per 8 a 4 e con poco più di 5 minuti ancora da giocare, lo Zevio si ritrova, così, meritatamente con la partita in pugno ma, quando gli ospiti provano il tutto per tutto avanzando anche il portiere, gli uomini di Pipicello, invece di difendersi con ordine e di gestire il possesso palla, vanno letteralmente “in mezzo al loro casino” e riescono nell’impresa di subire tre gol fotocopia in contropiede, con la rete del definitivo 8 a 7 che arriva in pieno recupero e che, per fortuna, compromette solamente le coronarie di panchinari, dirigenti e tifosi e non anche la fondamentale vittoria finale.
Da segnalare, peraltro, che nei minuti finali lo Zevio sbaglia i suoi canonici tre tiri liberi, con Doliman, Frusciante e Martinelli che esaltano la reattività del neo entrato Tregnago.
Nel dopopartita autentico funerale presso la pizzeria Olmo, dove abbondano grigliate e patatine fritte, ma scarseggiano sorrisi e manifestazioni di giubilo per lo storico traguardo raggiunto: qualcuno, evidentemente, preferisce riservarsi per una quasi irrealizzabile festa-promozione o, più probabilmente, per l’imminente cavalcata nei playout dell’Opes.